Le balene di Antonio Tabucchi

Dopo un mese di ospitalità a casa di Antonio a Vecchiano e dopo l’arrivo della famiglia, avevamo preso in affitto un appartamentino vicino alla stazione di Pisa: luogo molto comodo perché a due passi da Piazza San Antonio da dove prendevo la corriera – quasi ogni giorno – per andare a casa sua. Quel pomeriggio Antonio era molto indaffarato nei preparativi per l’imminente premiere mondiale di Sostiene Perera al Verdi. Stava leggendo un fax nell’entrata quando, scusandomi per l’interruzione, gli dissi che dovevo andare perché era il compleanno di mio figlio Giampaolo e dovevo trovarmi a casa per la festicciola con in suoi amichetti. Antonio, senza mollare il fax che aveva in mano, mi disse di aspettare: andò nel salottino, prese un libro e, con una velocità che non avevo mai prima notato in lui, si sedette a quel bel tavolo verde davanti la cucina, mi chiese di passargli una penna e disse: “Questo è per tuo figlio.”

Mi porse un libro in brossure blu con un quadro centrale che raffigurava la caccia a una balena come si faceva ai vecchi tempi: con una piccolo barca che stava per essere sconquassata dalle potenti mandibole del gigante marino che aveva scaraventato in acqua i malcapitati occupanti. Le prime due pagine raffiguravano una mappa del mondo sulla quale si distingueva chiaramente a sinistra della scritta “The Whalers” la parola “Azores” che mi fece subito pensare a La donna di Porto Pim.. Nella pagina seguente il titolo, “The Whalers” appunto, con gli estremi bibliografici e, su uno spazio poco sotto la dedica:

a Giampaolo, nel suo compleanno,

con tanti auguri da baleniere

Antonio Tabucchi

Pisa 12 febbraio 1995

Rimasi senza fiato e potei pronunciare solo “Grazie” spiazzato da come Antonio – nel mezzo di tante cose che lo occupavano – era riuscito a pensare a mio figlio: allora compiva 7 anni, oggi ne compie 33 e il libro occupa una posizione centrale dello scaffale nel suo studio nella casa di Dunedin, in fondo all’isola del sud della Nuova Zelanda dove le balene possono ancora scorazzare liberamente e ritrovarsi al momento di accoppiarsi grazie alle leggi di questo paese che, al contario di altre nazioni anche limitrofe, si batte per la protezione di questi giganti degli abissi marini, molti dei quali rischiano l’estinzione. Rara è la presenza di una balenottera azzurra – considerato il più grande animale mai esistito – ma famiglie di capodogli e altri componenti della famiglia dei cetacei possono essere avvistati da vari punti della costa orientale della Nuova Zelanda.

Bruno Ferraro gennaio 2021

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