Contrasti

mioIl 4 gennaio siamo stati a Marina di Vecchiano per un pic nic. Il mare era fermo e senza vento, ogni tanto sbucava un raggio di sole. C’era una buona luce per fotografare e c’era anche molta calma. Sono rimasto affascinato da una scena che  ho visto sulla spiaggia. Laura aveva la mia macchina fotografica e le ho detto di prendere quell’immagine. Lei ha scattato al volo, senza farsene accorgere.
Ora che la pubblico questa scena mi colpisce. Due figure sulla spiaggia: una donna elegante e distaccata con guanti, borsa, cappello inusuale, pelliccetta al collo e alle maniche del cappotto; l’uomo, forse il suo compagno, anche lui ben vestito, raccoglie legna. L’obiettivo ha mirato alla contrapposizione tra queste due figure e il contesto fatto di legna portata dalla mareggiata ammassata sulla spiaggia, il mare e il cielo che quasi si confondono sullo sfondo. Una situazione inconsueta, due realtà contrapposte, senza alcun legame tra loro, che si stanno incontrando in quel momento. È una foto di un istante fuggevole, ma è anche una foto emblematica.

odellac Foto Laura Della Croce


Venezia

E la vedi quella donna nera in ginocchio, tutta piegata con la mano tesa? Ti chiederai se è in Ponte di Mezzo o al Ponte dell’Accademia, in Piazza Duomo o al Colosseo. Ti sei accorta che c’è una donna nera in ogni città. Sta in centro, per ore, con la mano tesa. In centro c’è una donna nera. C’è una donna nera in centro. Non disturba i passanti. Sta lì ferma, in ginocchio, per ore con la mano tesa. È sola. C’è un gran silenzio intorno. Un uomo si avvicina alla donna nera. Ciao donna nera, io ho perso il lavoro. La donna nera non si muove. Intorno a lei riprende il solito tran tran. Poi un altro si avvicina alla donna nera e le fa: Io ho 58 anni e mi sono dato fuoco, prima di darmi fuoco ho scritto una lettera in cui ho chiesto perdono a tutti.

odellac marzo 2012


Il mare

Domenica 29 gennaio 2012, mattina
Un padre e una ragazza a Milano.
Un padre e sua figlia all’aereoporto Malpensa di Milano.
Volo Milano-Dubay-Sydney.
E poi Wollombi.
La figlia si imbarca.
Sale sull’aereo.
L’aereo decolla.
Il padre: sì, sì, sì, no!
Dunque, è partita.

 

 

Chiedo scusa per aver raccontato a mio modo un fatto personale. Partita è dedicato a Laura. La foto della bambina col palloncino è di Bansky,un anonimo artista di strada. La pubblico perché è appesa in camera di mia figlia che, da bambina, la domenica sera, tornava da una festa con un palloncino in mano e lo metteva in camera. Il palloncino volava fino al soffitto, ma poi l’aria usciva piano piano e il palloncino dopo qualche giorno diventava floscio. Così scrisse questi primi versi:

“Il tempo passa più bello è.
Il tempo passa e i palloncini si sgonfiano”.

Antonio Tabucchi si divertì molto quando gli recitai questa poesiola e scrisse a Laura una dedica (che mi sembrò bella e ora bellissima) sulla prima pagina del suo libro “Il tempo invecchia in fretta” (“Il cerchio” è il primo di nove brevi, densi racconti dove il tempo è il soggetto esplicito).

“A Laura, che ragiona sui palloncini come me.
Con mille auguri e un saluto affettuoso
Antonio Tabucchi
13.10.2009”
Il tempo, come l’orizzonte, è circolare, pensa la protagonista del “Cerchio”. Buon viaggio Laura

Tu sei lontana lontana, in un’isola che è tutta un parco naturale e fai un salto di gioia davanti all’oceano. Sei bella dico. A te che sei la vita. Noi siamo qui. Da una settimana è scattata l’ora legale. Lo vedi come sono allungate le giornate? Noi siamo qui nella pancia della balena, stasera io e mamma andiamo al Cinema Teatro Olimpia a vedere “Pinocchio Reality Show” a cura dell’Attiesse di Vecchiano. Vecchiano Vecchiano… Lo so che sei dispiaciuta… Sai che i suoi libri sono tutti finiti alla Feltrinelli? Un suo caro amico vecchianese, Massimo, mi ha mandato questo prezioso ricordo: “Una volta la sua mamma, mi disse: era uno scrittore anche da bambino, perché in un pensierino che la maestra aveva dato sugli animali della fattoria, aveva scritto che c’era un maialino che era una pallina rosa con una codina attorcigliata come un punto interrogativo. La maestra premiò con un bel voto quel bambino che aveva una capacità istintiva di usare le parole per creare una realtà più reale di quello che si vede”.

odellac marzo 2012