Sono un uomo di campagna e vorrei riuscire a fotografare questa mia natura

Io sono in fondo un uomo generato dalla campagna e sostanzialmente estraneo alla città e al suo spirito. Il mio mondo d’origine è quello contadino. Ma la mia campagna, lo devo riconoscere, non è una campagna reale, è la campagna della libertà e del silenzio, degli stati d’animo di quel bambino solitario che veniva lasciato solo a girovagare per i campi in compagnia di un piccolo cane, la campagna degli sterminati campi interrotti da piccoli agglomerati sparsi come isole in mezzo al mare o come i paesi che si incontrano sulle montagne. Nelle fotografie forse cerco di rappresentare questo miraggio di libertà, di silenzio, di luoghi dove poi, dopo aver girovagato nello spazio vuoto e silenzioso, è possibile incontrarsi, raccontarsi, ascoltare, comunicare e tali luoghi non possono che essere a misura d’uomo, nidi sparsi e accoglienti come lo sono i vecchi rifugi di montagna.

massimocec ottobre 2020


LULA

Marina di Pisa, luglio 2010 – San Giuliano, giugno 2012. Era una gattina così chiamata in omaggio all’ex operaio metalmeccanico diventato Presidente del Brasile. Era affettuosa, piccolina e piena di vita. Il giorno di Natale cadde dal tetto, fu amorevolmente curata, ma rimase con una zampina rigida, come una ballerina. Zoppin zoppetto è vissuta per due anni. Amava la vita gattosa e le piccole grandi cose di cui la vita di un gatto è fatta. Le piaceva acciambellarsi sul divano, sdraiarsi sull’amaca in giardino, stare all’aria aperta e giocare con l’altra gattina Paolina, che ora piange la sua scomparsa come la piangiamo noi. Ora riposa sotto l’ulivo, dove un giorno si arrampicò e non riuscì a scendere se non con l’aiuto di Laura. Le rimase per sempre la paura del vuoto e dell’abisso. Che, forse, sono anche le nostre paure.

Odellac Maggio 2018


Contrasti

mioIl 4 gennaio siamo stati a Marina di Vecchiano per un pic nic. Il mare era fermo e senza vento, ogni tanto sbucava un raggio di sole. C’era una buona luce per fotografare e c’era anche molta calma. Sono rimasto affascinato da una scena che  ho visto sulla spiaggia. Laura aveva la mia macchina fotografica e le ho detto di prendere quell’immagine. Lei ha scattato al volo, senza farsene accorgere.
Ora che la pubblico questa scena mi colpisce. Due figure sulla spiaggia: una donna elegante e distaccata con guanti, borsa, cappello inusuale, pelliccetta al collo e alle maniche del cappotto; l’uomo, forse il suo compagno, anche lui ben vestito, raccoglie legna. L’obiettivo ha mirato alla contrapposizione tra queste due figure e il contesto fatto di legna portata dalla mareggiata ammassata sulla spiaggia, il mare e il cielo che quasi si confondono sullo sfondo. Una situazione inconsueta, due realtà contrapposte, senza alcun legame tra loro, che si stanno incontrando in quel momento. È una foto di un istante fuggevole, ma è anche una foto emblematica.

odellac Foto Laura Della Croce