Barlumi

La nostra attività intellettuale procede a sprazzi: barlumi in una notte buia. Ogni struttura sistematica è un tentativo di nascondere la natura frammentaria, incompleta, episodica, ipotetica, fantasiosa e fanatica della nostra conoscenza e del nostro intelletto. In questo groviglio passato e presente, scienza e sentimento, cultura e istinto si intrecciano in un magma informe che solo l’elevata capacità di menzogna consapevole dell’uomo può dividere, classificare e ordinare. La consapevolezza e la coscienza si formano grazie alla menzogna, ma non per questo sono da rigettare. Solo l’ipertrofia di consapevolezza e di conoscenza, il distacco completo dal magma, il crearsi di un cosmo separato, artificialmente solido, ma totalmente falso è ciò che dobbiamo ripudiare.
La forma più adatta per esprimere la struttura della conoscenza è l’aforisma. Il tutto compatto e articolato, il sistema o meglio il sistematico non tiene come non tiene la conoscenza che pretende attraverso l’analisi scrupolosa, dettagliata e precisa di individuare propri fondamenti in quanto tale ricerca non può che condurre ad un regresso all’infinito o ad un’arbitraria solidità contrabbandata per fondamento “naturale” e “oggettivo”.
Il magma è anche una costruzione sociale, il prodotto volontario o inconsapevole dell’attività di individui che cercano di vivere la loro esistenza condividendo spazi e tempi. Spazi e tempi senza confini precisi. Neppure il tempo riesce a separare gli individui. Passato e presente non sono separati da una linea nei, da un muro. Anche la memoria è fatta di barlumi. Il ricordo non è una fotografia del passato, il ricordo è continuamente mischiato con il presente. La vita vissuta è anche vita che si vive, la vita che stiamo vivendo è intrisa di ricordo e di passato: la distinzione netta tra presente passato è un artificio creato “ad hoc “scopi pratici. E ancora la conoscenza non è pura così come non esiste un puro sentire. Il conoscere è un’intricata mescolanza di interesse, curiosità, ideologia, sentimento, concetti scientifici, letteratura, esperienza, un insieme eterogeneo di elementi spesso in lotta tra loro, una lotta inesauribile ricca di impulsi, di spinte, talvolta rissose altre volte giocose e cooperative.
Il magma così prodotto è un continuo movimento. Ciò che ora appare solido, il momento successivo viene travolto paurosamente, sparisce per poi ricomparire vicino o distante, sotto altre forme o identico. Solo l’idiozia, l’ottusità, il fanatismo possono occultare il magma, possono far vedere una realtà stabile, immutabile, certa di fronte ad un individuo isolato tutto proteso a carpirne i segreti, armata di misteriosi e onnipotenti strumenti, impegnato a ingoiare e metabolizzare dati edificando idee e concetti certi, veri, indubitabili.

1980

POSTILLA 2021

È stupefacente però come da questo magma riescano ad emergere teorie che funzionano, opere d’arte dotate di ciò che chiamiamo bellezza e che permangono nel tempo, oggetti, strumenti, macchine che dilatano la nostra capacità di lavoro, di percezione della realtà. È difficile anche negare l’evidenza che mostra la presenza di una sorta di linea ascendente che oggi forse abbiamo timore a chiamare progresso ma che sta lì di fronte a noi. Cresciamo continuamente come quantità di persone viventi, viviamo più a lungo, in alcune parti del mondo è cresciuto il benessere, siamo in grado di prevedere molte vicende della vita e del mondo o quanto meno è diminuita la loro imprevedibilità. Come conciliare i tuoi “barlumi in una notte buia” con queste tendenze? Non è che barlumi sono qualcosa di diverso dai fuochi d’artificio che esplodono e scompaiono dopo aver provocato esclamazioni di stupore. Forse i barlumi sono squarci dai quali possiamo osservare brandelli di realtà che trasformiamo in mattoni per costruire la nostra idea del mondo. Un’idea cui contribuiscono l’arte, la religione, la filosofia, la scienza con i propri strumenti, i propri punti di vista. Hai ragione, quest’idea non può trasformarsi in un sistema né può basarsi su fondamenta solide. Ma è vero anche che il barlume non rimane isolato.