Creatività e anarchia

È più profondo l’abisso che separa creatività e anarchia da quello che separa creatività e grammatica, regole e ragione. Solo un tipo di razionalità è distante dalla creatività, la razionalità totalitaria che non ammette il possibile, che non riconosce la propria limitatezza, la propria specificità, la pluralità. È infatti un errore parlare di “ragione”, dovremmo infatti parlare di “ragioni” e di atteggiamenti razionali. La creatività è il presupposto della molteplicità di ragioni e ne è anche la conseguenza. La ragione, è la codificazione di comportamenti intellettuali e pratici efficaci, di paradigmi teorici ed etici elaborati e sperimentati per risolvere problemi diversi. Per ogni nostra attività ricorriamo a “ragioni” diverse, mettiamo in campo comportamenti diversi chiamando razionalità il ricorso a tali strutture molteplici e non ad una di esse in particolare.  

L’anarchia è la pretesa totalitaria parallela alla razionalità legata ad un modello univoco, il razioide di di musiliana memoria. L’anarchia è una delle forme dell’assolutismo della ragione, la forma che assume l’aspetto della rinuncia a qualsiasi modello di regione prendendo come unico modello l’assenza del pensiero quale flusso inarrestabile che non può rimanere ancorato ad un unico modello. L’anarchia e il razioide vanno a braccetto.