Passeggiata Tabucchi

GALLERIA

  1. S’è tagliato il nastro

Buongiorno! S’è tagliato il nastro, comincio con un calco del titolo del primo capitoletto di Piazza d’Italia. S’è tagliato il nastro qui a Vecchiano per ricordare ancora Antonio Tabucchi prima che scada, con la fine del 2022, il decennale della scomparsa così denso di testimonianze e ricordi. S’è tagliato il nastro con due iniziative che vanno oltre questa ricorrenza. 

Colgo l’occasione per salutare e ringraziare tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto, grazie a chi è intervenuto e a chi è venuto a questo evento positivo perché progettuale, per arrivare a questo punto c’è voluto l’impegno di molte persone che hanno cercato di dare il meglio. Sono lieto di avere la possibilità di introdurre il progetto, raccontarvi come è nato e come è stato portato avanti. Ho già avuto modo di dire che la “Passeggiata Tabucchi”, prima di essere realizzata, esisteva già nella realtà e veniva fatta in un modo un po’ “sghembo” (per usare un termine che piaceva a Tabucchi) da molti lettori che venivano a Vecchiano curiosi di visitare alcuni luoghi che ricordano l’autore e che avevano già dentro di sé grazie ai suoi libri.

  1. Un insolito inizio

La “Passeggiata Tabucchi” è cominciata a divenire un’idea su cui lavorare quando, a fine marzo del 2019, nell’ambito del Progetto Pon “In viaggio con Tabucchi. Microcosmi e macrocosmi. La dimensione del viaggio nella letteratura di Antonio Tabucchi” è seguito un laboratorio a cui ho avuto il piacere di partecipare e di collaborare con diverse persone, tra cui la professoressa Serena Chicca.

Di quel laboratorio è rimasto qualcosa. Una traccia è presente nella mostra “Un ricordo di Antonio. La vita non è in ordine alfabetico” esposta in questo Spazio Culturale (“Vecchianese, Gli piaceva viaggiare, Scrittore”). Un’altra traccia è il blog “Tabucchi Time – Prendete un palloncino e viaggiate con noi!” Da qui ho scelto un breve testo scritto da Sara Bonaretti il 2 Aprile 2019 (allora tredicenne, ora in terza superiore), perché questo tocca un po’ tutti i punti, compreso quello del restauro necessario della facciata. Legge il testo intitolato “Un’insolita lezione” Giorgia Orsi, che ringrazio.

“Un’insolita lezione

Il 26 marzo il nostro gruppo di “tabucchiani” ha svolto una lezione un po’ particolare. Infatti, a differenza delle altre volte, non è stata svolta a scuola. Siamo andati, a piedi, dalla nostra scuola, fino al centro del paese, in Piazza Garibaldi, sì, proprio quella del famoso libro Piazza d’Italia. Qui ci attendeva una guida, la signora Monica Matteucci, che ci ha parlato del nostro scrittore e ci ha mostrato molte cose. La prima è stata la casa dove viveva, da bambino, Antonio Tabucchi. Be’, non pensavo che fosse proprio quella, perché, a guardarla dall’esterno, è un po’ malandata e mi sono stupita a pensare che quella fosse proprio la casa di uno scrittore conosciuto in tutto il mondo… La sensazione è stata strana.

Poi, dopo aver percorso i pochi metri di distanza che ci sono, siamo entrati nel teatro Olimpia, accanto alla piazza. In questo teatro c’ero già entrata più volte perché, cinque anni fa, mio fratello, che era alle medie, ci faceva gli spettacoli teatrali. Qui la guida ci ha spiegato tante altre cose e in più abbiamo letto dei brani di un articolo di giornale che riportava un’intervista a Maria José de Lancastre, moglie di Antonio Tabucchi. Una volta usciti dal teatro abbiamo attraversato la strada (com’è piccolo il mondo!) e siamo entrati nel Comune per vedere “Un Calendario. Campane del mio villaggio” un libro che contiene delle prose di Tabucchi sui mesi dell’anno, accompagnate dagli acquerelli di Davide Benati. Prose ed acquarelli originali di questo calendario della memoria sono appesi alle pareti del primo piano del nostro Palazzo comunale. Ci siamo fatti le foto sotto il nostro mese di nascita e poi siamo andati alla Biblioteca “Antonio Tabucchi”, dalla parte opposta della Piazza Garibaldi. Qui la guida ci ha mostrato tutti i libri donati da Tabucchi alla nostra biblioteca che formano una sezione denominata “Fondo Tabucchi” e alcune dediche fatte da altri scrittori per lui su questi libri. Wow!

Con questa lezione ho imparato molte cose e credo sia davvero più istruttiva una lezione all’aperto che dentro la scuola! (Sara Bonaretti, 2 Aprile, 2019)”.

Simpatica l’espressione “il nostro gruppo di tabucchiani” che in questi anni è diventato molto più largo. Non vi racconto queste cose per nostalgia del bel tempo passato. Le ricordo perché allora pensammo subito di costruire qualcosa che sviluppasse queste idee, e che volevano farlo in tanti, perché credo che la cultura sia come il pane, va spezzato e condiviso, c’è un modo di fare cultura che ci fa toccare con mano quanto è meglio collaborare piuttosto che competere. Il Progetto, già in fase di elaborazione, è stato pensato come corale, quando via via ha preso corpo è cresciuta la partecipazione. Protagonisti di questa collaborazione: l’Associazione culturale Antonio Tabucchi, molte classi e insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Daniela Settesoldi”, l’ex Associazione La Ginestra, l’Associazione Teatro Spettacolo Attiesse, la Filarmonica Senofonte Prato e il Comune di Vecchiano, singoli cittadini, amici e lettori dei libri di Tabucchi. Non ho ancora visto le palette e il pannello grande perché sono coperti, neanche l’opuscolo così graficamente ben curato da Nicolò Tofanelli e Alessandro Tofanelli, ho visto tutto solo sul computer e, per quel che conta il mio giudizio personale, è un gran bel lavoro. Non mi azzardo a dire che a Tabucchi sarebbe piaciuto, certo è che ci abbiamo messo tutta la cura necessaria e questo intenso lavoro collettivo anche in fase di revisione e controllo penso che Tabucchi l’avrebbe apprezzato molto.  Questa collaborazione è un bell’esempio di come alle parole e ai progetti possano seguire le azioni, per molte e molti resterà l’esperienza positiva di aver contribuito a cambiare e arricchire un po’ il paesaggio del centro di Vecchiano.

  1. Il cuore del progetto

Da oggi c’è a Vecchiano una Passeggiata che ricorda Tabucchi, con una mappa in cui trovate sette nomi: Spazio Culturale Antonio Tabucchi, Piazza Garibaldi, Casa di Piazza, Cinema Teatro Olimpia, Un calendario, Biblioteca Antonio Tabucchi, Casa di via Magagna. I luoghi sono importanti, se andate al Castello vedete un bel panorama, se guardate le cave riconoscete un luogo caratteristico di Vecchiano, se vado a Marina di Vecchiano non resisto alla tentazione di raccogliere una conchiglia, meglio un po’ di arselle. Paesaggio è mille cose, sono anche gli oggetti, per me ora sono i vostri volti.

Uno psicoanalista francese ha scritto: “Per stare al mondo dobbiamo conoscere il paesaggio. Dobbiamo avere molti luoghi dentro di noi per avere qualche speranza di essere noi stessi”.

Mi sono chiesto cosa vuol dire questa frase che ci fa riflettere sull’importanza di conoscere i luoghi esterni a noi e quelli che sono dentro di noi, che è bene che siano molti. Forse vuol dire che le geografie della terra sono inseparabili da quelle della mente, dai nostri ricordi e dalle nostre emozioni.

L’Atlante geografico De Agostini, un libro “magico” per Tabucchi, era anche un atlante delle emozioni che ha fatto parte del suo paesaggio esterno e interno fin da quando era giovane e ha alimentato in lui il desiderio di partire, “il bisogno di allungare gli orizzonti”, di conoscere diversi paesaggi per provare a conoscere sé stesso.

Questa “insolita passeggiata” ci fa attraversare paesaggi in continuità tra il reale e l’immaginario, si snoda tra certi edifici che sono luoghi della memoria personale e collettiva, deposito di tracce della vita e delle opere di Tabucchi e uno scorcio della storia recente di Vecchiano. Passeggiare vuol dire muovere le gambe e il corpo, ma si cammina anche con la mente e il pensiero. L’invito è quello di metterci in movimento per guardare una piazza, gli edifici, una mostra, una biblioteca che costituiscono una mappa di luoghi fisici, molto concreti che sono qui a Vecchiano e ne costituiscono la scena esterna, però questi luoghi ci permettono di ritrovare o scoprire un viaggio che ci porta verso Tabucchi, la sua vita e le sue opere, perché in fondo le opere sono la vita di uno scrittore. Ecco, insieme a questo straordinario compagno di viaggio, finalmente siamo pronti per la “Passeggiata Tabucchi”, sette postazioni dislocate nel centro di Vecchiano, numerate secondo un percorso consigliato (ma si può partire da un luogo qualunque) che parte dallo Spazio Culturale Antonio Tabucchi e raggiunge la Casa di famiglia di via dei Magagna 21. Quasi un paio di chilometri a piedi tra l’andata e il ritorno. Oggi la faremo in modo simbolico, da qui ci sposteremo in Piazza Garibaldi, che è il centro del percorso. Chissà se ci aiuterà a scoprire che il nostro luogo non è mai uno solo.

Chiudo così come ho iniziato ringraziando di nuovo, ancora un saluto a tutti e tutte come faceva Tabucchi: una pacca sulla spalla, un abbraccio e via. Buona passeggiata!

Opuscolo

Palette

odellac ottobre 2022