La monotonia della fotografia

anche se  il continuo mutamento della superficie della vita garantisce che la fotografia non potrà ripetersi finché che la pratica avrà coraggio, non è forse vero che, data la natura dell’apparecchio, essa non può che produrre uno stile invariabile – la cosidetta “fotografia diretta” – che alla fine risulterà monotono?

…Quanto ai limiti della fotografia e alla questione dell’invariabilità del suo stile, credo tuttavia che vi sia del vero. A giudicare da un secolo e mezzo di esperienza si può dire che prevale un approccio caratterizzato dalla visione diretta, che ogni tanto viene a noia anche a me. La fotografia è un mezzo freddo, può essere espressivo, ma relativamente meno di altri, e a volte preferisco il calore di un segno a matita o di una pennellata. E’ però evidente che all’interno di questo stile immutabile sono possibili variazioni importanti: cose nuove che si verificano nel modo in cui i fotografi presentano antiche verità. L’uso di una inquadratura spinta, per esempio, è una naturale conseguenza dello sviluppo della fotografia, peraltro non trascurato dai pittori. Lo stesso vale per il diverso uso del colore e quello sempre più raffinato del flash. In concreto, ogni bravo fotografo cambia anche solo di poco la tecnica di approccio.

Rimane comunque essenziale il fatto che, in arte, lo stile non è mai importante in quanto tale. Per se stesso non può nemmeno essere capito, il che spiega l’equivoco pirandelliano sul significato di certa pittura contemporanea essenzialmente decorativa. Ma se i percorsi stilistici della fotografia sono limitati, almeno per certi versi e comunque rispetto alla pittura, le sue opportunità di essere nuova sono ampliate sorprendentemente dai modi in cui una particolare impostazione può combinarsi con la grande varietà dei soggetti potenzialmente accessibili all’apparecchio; una varietà molto più grande che in pittura.

Robert Adams, La bellezza in fotografia, Torino, Bollati Boringhieri 1995, pagg.  49 e 50

 

Se Robert Adams ha ragione, la fotografia gioca su tre variabili per non cadere nella monotonia: il soggetto, il come della raffigurazione del soggetto (la grammatica e la sintassi del linguaggio fotografico) e la tecnologia.

massimocec