Sono nato a marzo, quasi a primavera a San Giuliano Terme. Ho mosso i primi passi sulla sabbia, i miei genitori, ogni luglio, mi portavano al mare a Viareggio. Ho imparato ad andare in bicicletta senza ruote a quattro anni. Da ragazzino mi piaceva giocare con i soldatini, con le costruzioni Lego e con la Jaguar E-Type come quella di Diabolik, che ho cominciato a leggere fin dal primo numero, Il re del terrore. Avevo dieci anni, era il novembre del Sessantadue. Da grande mi sarebbe piaciuto fare o l’inviato di guerra o l’architetto.
Come studente me la sono sempre cavata bene. Ho frequentato il Liceo scientifico Dini alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso: non c’era internet, sotto la cattedra c’era una pedana e a quel tempo ho partecipato alle contestazioni studentesche. L’università l’ho fatta a Pisa e mi sono laureato con lode alla facoltà di Storia. Anche il concorso per diventare professore l’ho superato a pieni voti.
Ora sono quarant’anni che insegno e tra poco andrò in pensione. Una volta la maestra di mia figlia le chiese: “Che mestiere fa tuo padre?”. E lei: “Fa la lezione tutti i giorni”. Insegnare mi piace tantissimo, ma ho voglia anche di “far niente”, come canta Chico Buarque de Hollanda. Dunque, come si dice in certe occasioni: “Son contento ma mi dispiace, mi dispiace ma son contento”.
Dei miei genitori è rimasta solo mia madre. Vivo con la stessa compagna che ho incontrato a Parigi nel millenovecentosettantotto e con mia figlia, che è laureata in Scienze dell’educazione e ha venticinque anni. La mia casa è piena di libri, due scaffali della mia libreria sono riempiti con opere di e su Tabucchi.
Per il resto la mia vita è volata. Mi piace viaggiare, andare al cinema, leggere, andare al mare e guidare la vespa. Mi piace la pizza. Mi piacerebbe girare un film in cui sono in vespa, c’è una bella colonna sonora, giro per la città. A un certo punto mi fermo, faccio inversione, torno indietro e cerco di dare al film uno svolgimento diverso, cambiare almeno qualche scena. Ma non si può. Posso scegliere solo il titolo: Il re dell’errore. Diabolik mi sorpassa con la sua Jaguar nera… WROOOMMM… Gli faccio un salutino e una nuvoletta di fumo mi arriva in faccia.
Ovidio Della Croce odellac gennaio 2018
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